Scorze è il racconto di una visita al campo di sterminio di Birkenau fatta nel 2011 da Georges Didi-Huberman, filosofo e storico dell'arte.
Attraverso fotografie e pensieri ispirati dall'osservazione di un luogo ormai ridotto a museo, l'autore scopre le tracce sotterranee di ciò che il tempo sembra a prima vista aver addomesticato.
Come sempre nei suoi libri, Didi-Huberman compie un'investigazione di segni: le cortecce di una betulla, un uccello, il pavimento di un crematorio, il cartello sbiadito di un teschio lo conducono oltre ciò che è visibile ed esposto: sono interrogazioni, fenditure nella materia del presente che mettono a nudo pezzi di memoria: "Perché non si può mai dire: non c'è piú niente da vedere".