«Nel Fuggiasco Carlotto ci narra le sue peripezie nel periodo della latitanza, prima in Francia e poi in un Messico horror e canagliesco. (...) Come ci si comporta da latitanti? Come ci si muove, si cerca lavoro, si evitano i poliziotti, si dà appuntamento ai parenti? Il racconto è vivace, appassionato, ricco di incontri amicali e amorosi, ironico e, cosa rara, autoironico».
(Grazia Cherchi)
«Quello che attrae e convince (come se fosse un giallo di pura fiction) è l’intreccio tra la cornice che tutti abbiamo vissuto, la nostra autobiografia collettiva, e una vicenda dolorosa e solitaria...».
(Gianfranco Capitta – Il Manifesto)