Beniamino Rossini, partner e amico dell’Alligatore in cinque romanzi, si è lasciato convincere a sedersi davanti a un registratore e a parlare della sua “malavita”, quella vera.
La terra della mia anima è la storia di un uomo straordinario, che trova la propria patria nella frontiera, nel confine: luogo di avventure per eccellenza ma anche di amicizie, amori, tradimenti, passioni politiche.
Ripercorrendo la vita di quest’uomo, il romanzo attraversa mezzo secolo di storia italiana, mezzo secolo di malavita: con il passaggio a dimensioni sempre più spietate, industriali e internazionali ci si muove dalla Milano liberata dai partigiani al confine con la Svizzera, dal Libano a Malta, da Venezia alla Croazia della recente guerra civile. Rossini vive questa storia dal di dentro, raccontando personaggi ed episodi feroci, straordinari e inediti. Storie di contrabbando. Storie di rapine. Storie di donne e uomini.
Massimo Carlotto, che tante volte nei suoi romanzi si è dedicato a sottolineare la crudeltà e la spietatezza dei criminali, fa qui un’eccezione per Beniamino Rossini, carissimo amico conosciuto negli anni difficili del carcere: un delinquente “dal cuore d’oro”, figura eccentrica e originale di malavitoso “di sinistra” che segue una sua personale etica pur nella violenza e nell’illegalità.
Da La terra della mia anima Massimo Carlotto ha tratto uno spettacolo teatrale che lo vede protagonista insieme a Ricky Gianco (chitarra e voce), Maurizio Camardi (sassofoni) e Patrizio Fariselli (pianoforte), per la regia di Velia Mantegazza.