«Un bellissimo romanzo neocrepuscolare, atroce.»
Pier Paolo Pasolini
Uscito nel 1976, Un borghese piccolo piccolo racconta la crudele, sanguinosa vicenda di Giovanni Vivaldi, impiegato di un ministero romano che, nell’Italia spietata del boom economico, tenta di farsi largo nel mondo tra sotterfugi e piccole furbizie, ed è pronto a tutto pur di garantire al figlio quel benessere che lui ha potuto solo sfiorare. Vincenzo Cerami punta la sua lente di ingrandimento – sono parole di Italo Calvino – sulla «bruttezza senza riscatto che regna nel cuore del nostro consorzio civile, ma anche sulla tenace rabbia di vivere che persiste in fondo a un desolato svuotamento di ragioni vitali». Diventato a un anno dalla pubblicazione un celebre film di Mario Monicelli con Alberto Sordi, Un borghese piccolo piccolo è una storia di vittime e nello stesso tempo di mostri, in una Roma inedita che, con la sua ferocia, non lascia scampo al lettore.