Nella semplicità dello schema della narrazione breve – forma quanto mai congeniale a Moravia – si inserisce una lucida analisi introspettiva che porta l'autore a farsi interprete delle difficoltà psicologiche e morali in cui si dibatte l'uomo moderno il quale, sempre più agito dall'esterno, rischia di capire sempre meno i suoi stessi gesti. Personaggi che agiscono come macchine, come automi appunto: è il tema sottile che lega questa serie di racconti.