La storia può essere studiata e rappresentata come una sequenza di eventi dominati da ideologie rivoluzionarie, ambizioni nazionali, trasformazioni economiche, fervori religiosi e innovazioni tecnologiche. Ma quando ci si rivolge al passato con uno sguardo libero dai pregiudizi, esso ci appare prima di tutto come un orizzonte popolato di persone. Un teatro umano “di vizi e di virtù, di nobili aspirazioni e di bassi interessi” incarnati da chi, nelle epoche, vi ha recitato un ruolo da protagonista o da semplice comprimario. Sergio Romano ci guida dietro le quinte della storia ufficiale attraverso una serie di biografie essenziali ed evocative, una galleria di ritratti nati dal dialogo con i lettori della rubrica da lui curata sul “Corriere della Sera”: cento personaggi, cento uomini e donne – da Gertrude Bell, che “inventò” l’Iraq, a Georg Elser, che arrivò a un passo dall’uccidere Hitler, da Gobineau, teorico del razzismo, a Fortunato Formiggini, editore geniale e irriverente – che si sono ritrovati, per scelte consapevoli o loro malgrado, al centro degli eventi che hanno segnato il nostro passato. A dimostrazione di come la “storia sia irrazionale, contraddittoria, spesso assurda e, in ultima analisi, terribilmente umana”.