Per sedici anni ha dominato la scena politica internazionale, dando prova di possedere buon senso, saggezza e lungimiranza. È stata confermata alla guida del suo Paese per ben quattro volte e ha potuto contare sul sostegno dei suoi concittadini anche durante le maggiori crisi degli ultimi anni, da quelle economiche a quelle umanitarie, sino alla più recente emergenza pandemica. Si è distinta per serietà e preparazione, contribuendo a rinnovare l’immagine della Germania e ad allontanarla definitivamente dal ricordo nazista. Ma la sua personalità è più complessa di quanto possa apparire a prima vista. La cancelliera da giovane non sognava la politica, ma la scienza (e infatti ha una laurea in fisica e un dottorato in chimica quantistica) ed è cresciuta nella Germania dell’Est in una famiglia atipica per quei tempi: suo padre era un pastore protestante che predicava in uno Stato in cui la norma era essere atei e comunisti. Ha mosso i suoi primi passi in politica negli anni conclusivi della Repubblica democratica tedesca, fino a essere nominata portavoce dell’ultimo governo. Pochi anni dopo, nel 1991, è entrata nella squadra di governo di Helmut Kohl, presidente della CDU e primo cancelliere della Germania unificata. La chiamavano Das Mädchen, la ragazza. E proprio quella ragazza, che non ha esitato a puntare il dito contro il suo mentore, pubblicando una lettera sul principale quotidiano tedesco in cui denunciava che Kohl aveva ricevuto sovvenzioni illecite, ha stupito tutti trasformandosi da meteora a figura chiave del panorama globale: mentre gli altri capi di Stato si davano il cambio, lei è rimasta sempre ferma e forte al posto di comando. Questo libro mostra come sono cambiate la Germania e l’Europa grazie a lei e prova a immaginare cosa succederà dopo di lei.