Scritto tra l'estate e l'autunno del 1948 è la seconda parte del trittico La bella estate che valse a Cesare Pavese il premio Strega nel 1950. È la storia di tre amici inseparabili. Pieretto è l'io narrante e del trio rappresenta l'intellettuale di città , Oreste è l'ingenuo contadino che viene dalla campagna ed entrambi, girovagando per le colline, si imbattono in Poli, figlio dei padroni della tenuta il Greppo che è spesso sotto l'effetto della cocaina e chiede loro di tenergli compagnia durante i suoi giri in macchina. È un racconto che mescola le visioni opposte del mondo tra la società urbanizzata e quella rurale, che narra gli effetti delle sostanze stupefacenti, che permette di percepire un amore indomito nei confronti della natura in un intreccio nel quale talvolta i sentimenti prendono il sopravvento e ricorre ancora una volta il tema del suicidio. Lettura consigliata insieme a La bella estate (Fermento 2020) e Tra donne sole (Fermento 2020) che compongono la trilogia. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.