Il carcere e La casa in collina: i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese. Scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (il primo è del '38-'39, il secondo del '47-'48), sono diversi per intensità della narrazione, ma analoghi per comunanza d'esperienza umana. Nel Carcere Pavese segue la vita di un confinato politico, Stefano, in un paesucolo del Mezzogiorno. Nella Casa in collina le vicende personali di Corrado si intrecciano inesorabilmente ai drammatici eventi storici di Torino bombardata, la resistenza operaia, i partigiani, i fascisti. Mai come in queste pagine la tormentata riflessione intellettuale di Pavese si unisce a una lucida analisi dei personaggi e dei luoghi, in un confronto serrato tra la solitudine, il ripiegamento interiore, e l'urgenza del mondo, dei fatti che accadono intorno: il tentativo, tutto pavesiano, di una conciliazione profonda e sofferta tra il mito e la storia.