«Ma Buck non era un cane casalingo, e neppure un cane da canile; suo era l'intero regno».
Sullo sfondo del Grande Nord americano, al tempo della leggendaria corsa all'oro, il cane Buck, sottratto alla fattoria del giudice Miller, è costretto a piegarsi alla legge primitiva e violenta dei cercatori che lo mettono al traino delle slitte. Sopraffatto dagli stenti e dalla fatica si risveglia in lui sempre piú forte un istinto atavico che lo spinge verso la foresta e la vita selvaggia strappandogli l'inarticolato grido della lotta per l'esistenza.