In questa raccolta di fiabe, tutte dai toni poetici e fantastici, emerge il lato più sereno e spensierato del carattere di Guido Gozzano. Non è semplice letteratura per l'infanzia o per ragazzi, ma qualcosa di più. Il poeta/scrittore torinese riprende la grande tradizione della fiaba classica che, partendo da Charles Perrault attraverso i fratelli Grimm e Andersen, arriva fino a lui. I suoi componimenti non hanno intenti moralistici, come in genere avviene in Jean de la Fontaine (erede di Esopo e Fedro), ma sono pervasi da un'atmosfera onirica e magica. Il re Porcaro, Piumadoro e Piombofino, Nevina e Fiordaprile sono figure senza tempo perché appartenenti al mondo, eterno e comune a tutti noi, dei desideri. Scritte nell'ultima parte della sua breve e tormentata esistenza, trovarono la loro prima pubblicazione su giornalini per bambini (come il mitico “Corriere dei piccoli”). Oggi le riproponiamo con intatta la loro eleganza e delicatezza.
Guido Gozzano nasce a Torino il 19 dicembre 1883. Poeta solitario e originale, ha lasciato anche un’interessante produzione in prosa nella quale spiccano alcune deliziose fiabe. Di indole ribelle, dopo un percorso di studi travagliato, inizia fin da giovanissimo a esternare la propria vena poetica romantica e decadente. Afflitto da una grave forma di tubercolosi tenta attraverso una serie di viaggi, tra cui ricordiamo quello in India, di trovare una guarigione. La sua opera, incentrata sul mistero della morte, è dunque segnata da un insanabile conflitto fra salute e malattia. Muore a Torino il 9 agosto 1916.