Due fiabe natalizie accomunate dallo sfavillio della luce che, però, non riesce a fugare del tutto gli egoismi dell’animo umano.
Ne Il Natale di Fortunato, celebre testo di Guido Gozzano, vediamo come la ricchezza e gli agi possano rovinare anche il più pio degli uomini.
Francesca Sanzo ne Il Natale di Amalia, invece, ci mostra una donna benestante, talmente innamorata della luce natalizia da non rendersi conto che potrebbe rimanerne accecata.
L’anonima Lauda posta in apertura delle fiabe, però, ci riporta all’essenziale: la vita che si apre all’accoglienza.