Il volume è la riproposta di un piccolo classico del Novecento: Verso la cuna del mondo (1917) di Guido Gozzano. Tra il febbraio e l'aprile del 1912 Gozzano compie un viaggio in India, che lo porterà a visitare la città di Bombay e l'isola di Ceylon. Un itinerario modesto, ma un'esperienza centrale nella non lunga vita dello scrittore piemontese. La decisione di partire è dettata innanzitutto da motivi terapeutici (guarire dalla tubercolosi), ma il pellegrinaggio di Gozzano alla "culla del mondo" diventa un fatto cruciale su cui si catalizzano le sue rappresentazioni sull'Oriente, prima, in prospettiva e in attesa, e poi, con il ricordo e la trasfigurazione letteraria. Il viaggio in India finisce così con il riverberarsi su tutta la produzione gozzaniana, all'interno della quale Verso la cuna del mondo appare pertanto come un testo fondamentale. L'India assume agli occhi dell'autore valenze contrastanti: aspirazione e delusione, attrazione e rifiuto, richiamo e scacco. Il tutto talora (ma non sempre, sicuramente assai meno che in altre opere) condito dalla sua proverbiale ironia.