Il principe Nechljudov riconosce nella prostituta Ljubaša, accusata in un processo per omicidio, la contadina Katjuša Maslova, che egli aveva sedotto dieci anni prima, provocandone la rovina. Oppresso dai sensi di colpa, si adopera per salvare la donna e, con lei, la propria anima. Da un «affare giudiziario» realmente avvenuto prende spunto l’ultimo grande romanzo di Tolstoj, che è soprattutto una riflessione sull’ineluttabilità del male, sull’ingiustizia universale della sofferenza, alla quale l’uomo può opporre solo la prospettiva di un riscatto individuale, come quello che troveranno, ciascuno a modo proprio, Katjuša e Nechljudov.