Nello scompartimento di un treno che viaggia nella notte, un uomo, spinto da un irrefrenabile bisogno di confessarsi, racconta all'anonima voce narrante di come, accecato dalla gelosia, sia arrivato a uccidere la moglie, sospettata di tradirlo con un violinista. Attraverso questo racconto, pubblicato nel 1891 e che fece subito scandalo, Tolstoj mette sotto accusa l'immoralità del matrimonio borghese, fondato sulla convenienza e sulla passione fisica e quindi naturalmente destinato a trasformarsi nell'inferno della menzogna, dell'odio reciproco e del tradimento.