Caro Tito, al termine della lettura del libro di Emmanuel Carrère, 'Il Regno', sono stato preso da un sentimento scisso fra il diletto per aver potuto seguire l'itinerario di un'anima e la disillusione nell'assistere al suo camuffamento razionalistico. Tuttavia, subito dopo ho pensato alle ragioni che ti avevano spinto a consigliarmi una tale lettura ed ho compreso anche che forse oggi si può incontrare di nuovo la nostra anima, solo accettando di assumere, come una volatile veste, proprio l'illusione di quel camuffamento. Mi sono detto, dunque, che bisognava in certo modo aprirci, ascoltare, accettare i paradossi sulle cui ali svolgiamo la nostra vicenda etica. È per tali ragioni, dunque, che queste riflessioni sul libro di Emmanuel Carrère iniziano con il paradosso presente nella mia titolazione.