Dominato dalla figura di un personaggio, Sergio, che si può definire compositore e no, italiano e no, marito e no, che si sente perverso e attraente e passa facilmente dall'orgoglio alla insicurezza, dall'euforia al panico, il romanzo si snoda attorno a un tema - precipitare dentro, la temerarietà o l'insidia - che ricorda come le circostanze sono poca cosa, mentre il carattere è tutto. Ambientato in spazi cosmopoliti, tra New York e Venezia e altre città europee, volti e geografia si intrecciano in un gioco di estrema suggestione, in cui emerge tutta la maestria narrativa di Alain Elkann.