Un bellissimo ritratto, che ha la forza narrativa e l'immediata semplicità realistica degli altri indimenticabili personaggi raccontati da Dacia Maraini.
Enrica è una ragazza di diciassette anni che vive in uno squallido quartiere di Roma e studia con poca voglia. Abbandonata a se stessa da un padre eccentrico e stravagante, che passa il tempo a costruire invendibili gabbie per uccelli, e da una madre che si logora in un piccolo impiego, Enrica si ostina a inseguire Cesare, eterno studente in legge, già fidanzato con una ragazza stupida e ricca. Un rapporto soprattutto sessuale, che Enrica vive come in uno stato di freddo sonnambulismo, e che la porterà a subire con la stessa indifferenza le premure di Carlo, un compagno di scuola, e gli sfoghi di Guido, un maturo avvocato in cerca di avventure erotiche. La paura della vita la paralizza, qualsiasi rapporto con gli altri diventa irreale e assurdo: Enrica, come molti adolescenti, non sa capire quanto le accade intorno. Anche se prigioniera d'un mondo di sensazioni e gesti estranei, la ragazza muove i suoi passi come seguendo il disegno segreto di una imprevista «educazione sentimentale», alla ricerca di una sua vera identità.