“Io vidi in questi occhi mortali in breve tempo schiudersi e splendere e poi sfiorire e l'una dopo l'altra perire tre anime senza pari: le più belle e le più ardenti e le più misere che siano mai apparse nell'estrema discendenza d'una razza imperiosa.”
Dopo aver pubblicato i suoi primi tre romanzi, Gabriele D'Annunzio entra in contatto con l'opera del filosofo e pensatore tedesco Friedrich Nietzsche e con il tema del "Superuomo" a cui l'autore si ispira nel dar vita alla figura di Claudio Cantelmo, protagonista de “Le vergini delle rocce”, pubblicato a puntate sulla rivista Il Convito, tra il 1894 e 1895. Claudio abbandona Roma e si rifugia in campagna in cerca di una donna adatta al suo rango. Qui si imbatte in tre vergini, Massimilla, Anatolia, e Violante, e nella loro decadente bellezza.
Il titolo del romanzo dannunziano si riferisce al celebre dipinto di Leonardo Da Vinci, custodito nel museo parigino del Louvre.