«Se tutto il mondo fosse diviso, esattamente, in rossi e neri, mettendomi dalla parte dei neri sarei nemico dei rossi, mettendomi dalla parte dei rossi sarei nemico dei neri. Non potrei stare in alcun modo al di fuori degli uni e degli altri, perché - questa è l'ipotesi - essi occupano tutto il territorio ... E, quando quell'ipotesi si avvera, il mestiere dell'intellettuale, che rifugge o dovrebbe rifuggire dalle alternative troppo nette, diventa difficile». Cosí scriveva Norberto Bobbio nel 1955, data della prima pubblicazione di questo volume.
Eppure, come illustra Franco Sbarberi nella sua ampia introduzione storico-filosofica alla presente nuova edizione, proprio negli anni Cinquanta, dominati da un'esasperata tensione politica e dalla guerra fredda, quella difficoltà fu affrontata da Bobbio all'insegna del dialogo. Ovvero di un colloquio pacato e razionalissimo con interlocutori diversi - a volte in forte contrasto con il filosofo - sul complesso statuto della persona umana, sulle forme plurali della libertà, sull'impegno militante dell'intellettuale. Per il messaggio di tolleranza, per la ricchezza argomentativa, per l'acuta percezione dei dilemmi del secondo Novecento Politica e cultura è ancora oggi un «testo esemplare di filosofia civile».