Di estrema sinistra o di area cattolica, anarchici o boy scout, ecologisti o fan di Che Guevara, ex femministe o studenti di economia: questa è la popolazione variopinta del movimento noglobal, o meglio new global, che è emerso a Seattle ed è esploso anche in Italia con le contestazioni di Genova e il Social forum di Firenze. L'autrice, da molti anni impegnata a studiare l'azione collettiva, illustra le principali caratteristiche di questo movimento globale dall'identità sfaccettata, che sperimenta nuove forme di protesta, e che sfida le istituzioni nazionali e internazionali in nome di una diversa concezione della democrazia e della cittadinanza. Il volume analizza le sue origini, le varie strategie di contestazione, l'organizzazione a rete, le interazioni con governo e polizia, ma anche con la sinistra istituzionale. Infine, mette in luce come il movimento, lungi dal rappresentare una reazione puramente negativa ai processi di cambiamento, intrecci, nella rivendicazione di una "globalizzazione dei diritti", domande di giustizia sociale.