Da anni, con puntiglio quotidiano, Marco Travaglio ci racconta quello che succede in Italia, e quello che siamo diventati, e diventiamo giorno per giorno. In apparenza, documenta le beghe e gli scandali del Palazzo, ma in realtà parla sempre di noi: perché i nostri potenti, se non sono lo specchio del paese, in ogni caso possono fare tutto questo perché - in fondo - lo permettiamo. Le ruberie sfacciate e gli strilli da rissa, le bugie continue e clamorose, le bande, le cricche e le cosche, il disprezzo della legge e degli altri, infischiarsene della logica perché è più importante il tornaconto immediato, l'oltraggio alla povera gente e ai cittadini tutti: è questo il teatrino che Marco Travaglio si è assunto il compito di seguire e registrare, per mettercelo davanti agli occhi in tutta la sua sguaiata e feroce cialtroneria. Ci sono lo spunto polemico, la notizia del giorno, la satira graffiante ma precisa, e proprio per questo ancora più feroce. C'è la cronaca di una politica tutta menzogne e arroganza, di una classe dirigente stracciona e arraffona, della giostra dei voltagabbana, di un'economia che affonda tra facilonerie, mafie e lobby. C'è la storia di un paese che di fronte a questi esempi s'involgarisce e si imbastardisce. BerlusMonti raccoglie i corsivi di Marco Travaglio apparsi sul «Fatto» nell'ultimo anno e mezzo ed è il viaggio più lucido e istruttivo nell'Italia di questi anni, quello del farsesco logoramento del potere berlusconiano e dell'apertura di un «nuovo corso» che forse è molto meno nuovo di quel che sembra.