Cura e traduzione di Mario Giammarco
Edizione integrale
Collocato tra il mito e la storia, Esopo, il leggendario “padre della favola”, ha tramandato all’umanità, dai primordi della letteratura greca in prosa, un arguto e amabile messaggio di vita, nel quale saggezza e sottile ironia si fondono felicemente in una narrazione sorridente e garbata, che dispensa consigli e ammaestramenti sotto forma di fantasiosi apologhi. Siano uomini o divinità, piante o animali, i personaggi di Esopo dialogano e si confrontano in una rappresentazione spontanea e sapidamente mimetica, che brilla per naturalezza e colpisce per l’originalità delle invenzioni.
«Un capretto che stava sopra il tetto di una stalla, come vide un lupo che passava per di là, prese a ingiuriarlo e a ridicolizzarlo. Allora il lupo gli disse: «Amico bello, è il luogo dove stai che mi insulta, non tu».»
Esopo
secondo la tradizione, sarebbe stato uno schiavo frigio del VI secolo a.C. che dopo molte peripezie in Oriente fu condannato a morte a Delfi sotto una falsa accusa. Già alla fine del V secolo il corpus di favole attribuito ad Esopo costituiva una delle letture scolastiche fondamentali. A noi è pervenuta la raccolta di 500 composizioni compiuta da Demetrio Falereo.