Pietro Rosi è un giovane fragile e inquieto, figlio di un padre violento e di una madre affetta da disturbi nervosi. Innamoratosi di Ghìsola, una giovane contadina bella e sensuale, Pietro vivrà con lei un rapporto tormentato, torbido, che lo porterà a dover fare i conti con quella realtà in cui ha a lungo vissuto "con gli occhi chiusi". Sullo sfondo di una Toscana palpabile e struggente, Tozzi dà vita a un romanzo simbolo delle rotture e delle sperimentazioni di inizio Novecento, caratterizzato da digressioni, affondi introspettivi e scarti improvvisi. Fino a costruire, con una lingua vivida e intensa, un indelebile affresco dell'angoscia che inevitabilmente accompagna il vivere e l'incontro con la realtà.