Alle prese con ambizioni frustrate e desideri infranti, tre quarantenni tentano goffamente di resuscitare dalle ceneri di fallimenti piccoli e meno piccoli, rincorrendo una maturità che quasi sempre ha il volto di una donna. È il caso del protagonista di Segni d'oro, che pensava di insegnare all'università e si ritrova bibliotecario infelice in un paesino di provincia. In crisi con la moglie, dopo una fuga passionale sui Colli Euganei scopre di trovare verità e bellezza solo nell'esaltante lessico degli antichi poeti. In Eccesso di zelo, un dattilografo si perde nella stessa inconcludenza. Sullo sfondo di una Roma disfatta dal caldo, si lascia coinvolgere in un conflitto di coppia altrui dapprima per pura cortesia, poi con un fervore sempre crescente, lanciandosi in un'impresa cavalleresca alla rovescia che metterà a rischio tutte le sue conquiste dell'età adulta. Altrettanto ansioso e nel pieno di una crisi è infine il protagonista di Denti, un racconto che si dischiude come una bocca aperta sulla vita di un insegnante divorato dai ricordi e ossessionato dalla gelosia, nonché dai propri incisivi enormi. Le false resurrezioni si legge d'un fiato, complice l'irresistibile filtro dell'ironia e del paradosso con il quale Starnone passa al setaccio la follia dei sentimenti e l'ingiustizia del dolore.