Adolfo Albertazzi fu discepolo, amico e biografo di Giosuè Carducci. Fu insegnante a Mantova, a Foggia ed infine all'istituto Pier Crescenzi di Bologna. Narratore fecondo, vide la sua opera esaltata da alcuni e criticata da altri. Di lui Papini scrive "uno dei pochi prodigi della vivente letteratura italiana"; Luigi Russo lo giudica "Narratore ricco di ingegno e di cultura e di nobilissime intenzioni, ma povero di temperamento".
CONTIENE:
I.
IL VALLETTO OSTINATO;
IL LEARDO;
LIBERALITÀ DI MESSER BERTRAMO D’AQUINO
II.
LA SALVAZIONE DI FRA’ GERUNZIO;
_DIO LO VUOLE!_;
DISPERAZIONE
III.
AGNESINA;
LA FANTASIMA;
UN’OPERA DI PIETÀ;
PASSIONE D’UN GENTILUOMO VENEZIANO;
LA DAMA FALLACE;
IL POLSO