"Nonna Vudù era un concentrato di U. A U erano il suo collo, il viso, le caviglie, le babbucce, i pensieri. Quando starnutiva, dal suo naso all’insù usciva uno spruzzo a forma di U. Non era molto alta – le U non lo sono mai–e non era nemmeno molto veloce, ma aveva gli occhi svelti, e svelti erano i suoi pensieri. Una storia così, lo si può ben capire, non era fatta per starsene a lungo lontano dal cielo stellato e dalla luna.”