Il documento analizza lo stereotipo dell'uomo impiegato. L'approccio metodologico combina tecniche visive e quantitative, il che rende l'uso integrato sia di photo-elicitation e sia di una scala differenziale semantica. La ricerca ha coinvolto 808 individui delle città di Verona e Padova (Italia). Lo stato di occupazione e gli stili di vita delle figure sono selezionati dai partecipanti in base ai vestiti indossati dai modelli e non dai loro attributi fisici o estetici. I risultati hanno dimostrato che non esiste un unico stereotipo dell'uomo impiegato, ma ci sono due figure a cui sono associate caratteristiche e stili di vita diversi. L'abbigliamento comunica la nostra identità personale e sociale e agisce come una sorta di riconoscimento del nostro ruolo sociale. Ciò conferma che l'abbigliamento, come la cultura materiale, è il veicolo di trasmissione di gusti e valori sociali, attraverso le rappresentazioni che sono riconosciuti da tutti noi e che creano stereotipi.