Sapienza manifatturiera e competenza hi tech. Sta qui «la morale del tornio»: la centralità dell’industria nel nuovo equilibro tra sviluppo sostenibile ed etica del lavoro. È un viaggio nell’universo produttivo italiano, con occhio attento soprattutto alla «grande Milano» e alle aree più sviluppate del Nord. E le parole chiave sono innovazione, qualità, ricerca, capitale umano. L’Italia, infatti, è un paese abituato «a produrre all’ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo». E sta ancora qui la chiave della nostra competitività: puntare sull’eccellenza industriale, legare radici nel territorio a visioni internazionali. Nelle «neofabbriche» fondate su produzione e servizi d’avanguardia, dalla meccanica alla chimica, dalla gomma all’agro-alimentare ecc, si conferma la forza d’una «cultura politecnica» che guida le migliori imprese. «Impresa è cultura», appunto. Per crescere ancora, servono imprenditori, manager e tecnici che siano «ingegneri-filosofi», con una forte intelligenza del cuore.