Duemila anni fa, con il De rerum natura, Lucrezio guardò alla cultura del futuro e ne anticipò una buona parte in un poema visionario e avveniristico, opera di divulgazione scientifca e testimonianza laica. Sono queste le due chiavi di lettura del mondo alle quali si lega il matematico impertinente Piergiorgio Odifreddi, che si è cimentato in una nuova traduzione in prosa del capolavoro di Lucrezio e in un commento illustrato. Per mostrare le connessioni ideali o fattuali con l’intera cultura, umanistica e scientifca, di un’impresa letteraria ancora oggi straordinaria.