Gli ambientalisti hanno ragione quando sostengono che le responsabilità di ogni generazione nei confronti dei beni naturali sono diverse da quelle che riguardano altri beni. Ma gli economisti non hanno torto se dicono che la natura è un bene e, come tale, va utilizzato a vantaggio dell'umanità.
«Il sacco del pianeta si rivolge a chiunque non sia animato da un sacro disprezzo per la modernità, senza per questo essere insensibile ai temi etici: a chi, magari, è stufo di sentirsi ripetere le solite prediche sull'obbligo di garantire la sostenibilità, ma ammette che comportarsi con leggerezza nei riguardi della natura equivarrebbe a cullarsi nell'illusione che tutto possa continuare come prima.
La natura è importante e noi la stiamo maltrattando. Questo vale soprattutto per gli abitanti dei paesi più poveri del mondo. Per loro, la situazione attuale costituisce al contempo un'opportunità e una minaccia di proporzioni gigantesche. L'argomento del mio libro non è come proteggere l'ambiente naturale per se stesso, ma come sfruttarlo per trasformare i paesi poveri senza infliggere sacrifici eccessivi al resto del mondo. A guidarmi nel decidere che cosa è giusto pretendere basta quella miscela di compassione e interesse personale che, credo, regola la vita della maggior parte della gente».