Mentre l’Europa è percorsa dai primi rivoli dell’Illuminismo, Vico lavora incessantemente alla redazione della Scienza nuova: analizzando il linguaggio, i miti, le leggi, cerca un sistema di conoscenza globale che permetta di indagare il rapporto tra l’uomo e il proprio passato. Le sue tesi si riveleranno una delle lezioni più feconde della nostra cultura, anticipando non soltanto concetti fondamentali di Hegel e di Marx, di Dilthey e di Spengler, ma anche scoperte sulla storia romana e su Omero, sulla mitologia e l’etimologia. Ma i tanti riconoscimenti, le tante paternità attribuitegli – avverte Paolo Rossi nel suo saggio introduttivo – non sempre hanno giovato alla conoscenza di un filosofo che fu in stretto rapporto con il proprio tempo, che solo П in grado di darci la misura di tutta la sua originalità.