La Scienza Nuova a cui fa riferimento l’opera di Giambattista Vico del 1725, consiste in un nuovo metodo storico-filosofico adeguato a cogliere la successione ciclica delle fasi della storia, suddivisa in tre età: quella degli Dei, degli eroi e degli uomini. Per Vico la storia umana è sottoposta a leggi eterne che ne regolano lo svolgimento, così intesa diviene dunque una “teologia civile ragionata della provvidenza divina” formando appunto una Scienza Nuova. A lungo trascurata dagli storici della filosofia, l’opera venne rivalutata da Benedetto Croce, che ne mise in risalto i grandi temi anticipatori dell’estetica e delle scienze storiche romantiche.