Gli europei vorrebbero essere forti come se l’Europa fosse unita, ma senza cedere neanche una parte della propria sovranità nazionale, come se l’Europa unita non esistesse affatto. Questa contraddizione è diventata inaccettabile. Le derive della finanza e l’indebitamento sono solo un aspetto della crisi economica, che ha fatto emergere in tutta la loro ampiezza l’interdipendenza e le fratture che caratterizzano la democrazia in Europa. Anche per questo, come spiegano Goulard e Monti in questo libro, è istruttivo ripartire da Tocqueville e comprendere che il cammino verso l’uguaglianza è inarrestabile: è un processo che porta a costruire una democrazia che sia opera del popolo, in cui gli europei possano scegliere insieme i loro governanti, e al tempo stesso al servizio del popolo, cioè finalizzata al benessere di tutti. Questo libro invita ad anteporre la retta comprensione dei nostri interessi agli istinti più ciechi e a favorire la formazione di una mentalità europea attenta al futuro delle giovani generazioni. Ricordando che per guidare l’Europa oltre la crisi occorre “guardare lontano”.