Di omicidi efferati e morti violente è percorsa la storia, fin dall’alba dei tempi, come dimostrano Caino e Abele, protagonisti del primo fratricidio, e Ötzi, il nostro antenato di oltre cinquemila anni fa ritrovato tra i ghiacci delle Alpi dopo essere rimasto ucciso in un agguato. Nel mondo antico, la violenza ha flagellato lo sfarzoso Egitto, la gloriosa Roma, la luminosa Grecia: lungo i secoli invidie, passioni, avidità e paure sono state il motore di fatti di sangue e misteri irrisolti. Assistiamo allo strazio dei corpi: Attila il devastatore, capo degli Unni, soffocato nel suo stesso sangue; la matematica e astronoma Ipazia, fatta a pezzi e bruciata dalla folla; il martirio degli Apostoli e dei santi cristiani. La follia dei potenti scatena vere e proprie stragi, dalle spietate persecuzioni di Diocleziano – che si spinge a condannare un’intera legione al supplizio – alla fine di Spartaco, il gladiatore capace di tenere testa a Roma ma che infine cade sotto le lance nemiche, lasciando seimila uomini ad affrontare la crocifissione. E non mancano, anche in questi tempi remoti, i serial killer, come Lucusta con le sue pozioni; né gli omicidi politici, come quelli celeberrimi di Cesare e Cicerone. Per non parlare dei crimini del mito: Edipo, Medea, Agamennone, Clitemnestra, Egisto… Vicende che il tempo ha avvolto nella leggenda ma che illustrano una verità eterna, quella della malvagità umana. Il quarto volume della serie Storia dell’omicidio va alle radici della nostra storia e del nostro immaginario, ripercorrendo i delitti dell’antichità con accurata vividezza. Così lo sguardo e gli strumenti di oggi – la ricostruzione archeologica, le analisi psicologiche, le intuizioni della scienza forense – regalano una luce nuova ai misfatti più remoti, facendoceli rivivere e riscoprire. Freddi come la crudeltà, caldi come il sangue.