«Qualche anno fa i miei amici che vivono in Messico, stanchi di sentirmi chiedere informazioni, e per di più sempre più dettagliate, sulle donne assassinate a Ciudad Juárez, decisero, a quanto pare di comune accordo, di incentrare e scaricare questo compito su Sergio González Rodríguez, che è uno scrittore, saggista e giornalista e chissà quante altre cose ancora, e che secondo loro era la persona più informata su questo caso, un caso unico negli annali del crimine latinoamericano: più di trecento donne violentate e assassinate in un arco di tempo estremamente breve, dal 1993 al 2002, in una città al confine con gli Stati Uniti di appena un milione di abitanti ... Ossa nel deserto non solo è una fotografia imperfetta, come non avrebbe potuto essere altrimenti, del male e della corruzione, ma diventa una metafora del Messico e del passato del Messico e del futuro incerto di tutta l’America latina. È un libro che non appartiene alla tradizione avventuriera ma alla tradizione apocalittica, che sono le uniche tradizioni rimaste vive nel nostro continente, forse perché sono le uniche in grado di avvicinarci all’abisso che ci circonda». ROBERTO BOLAÑO