Non la donna saggia e silenziosa descritta dai Vangeli, come un puro strumento nelle mani di Dio, avvolta in una misteriosa discrezione, ma la coraggiosa artefice della propria esistenza. In questo romanzo sovversivo e controtempo, uscito per la prima volta nel 1979, Barbara Alberti reinventa la storia di Maria di Nazareth e le dà la parola. È il suo io narrante, infatti, a riempire i vuoti lasciati dagli uomini che ne hanno raccontato le vicende dipingendola, come l'autrice stessa scrive, come un'immagine smorta fatta di sola obbedienza. In queste pagine vibranti, Maria è una ragazzina della Galilea che conosce i segreti della natura, pensa la vita come un'avventura, insegue la conoscenza e sogna, un giorno, di fuggire lontano in groppa a un asino, vestita da ragazzo.
Una donna come le altre che si interroga sul significato di una morale che costringe alla rinuncia di sé, negando all'Umanità la conoscenza completa e il diritto a costruire una propria verità sul mondo.