Estate 1950. In un campo di addestramento, tra i boschi di pini, le foschie soffocanti e le paludi della Carolina, otto marines vengono uccisi da granate lanciate in modo errato. Il feroce colonnello Templeton decide che il suo battaglione ha bisogno di «una bella svegliata». Organizza così un'estenuante marcia forzata, 56 chilometri da percorrere in una notte, nel tentativo di inculcare disciplina e spirito di corpo a quel migliaio di riservisti che «battono la fiacca».
Al romanzo breve La lunga marcia si accompagna in questo volume la raccolta postuma La corsa suicida, cinque racconti ispirati all'esperienza personale di Styron nel corpo dei marines all'epoca della guerra di Corea: insieme questi testi presentano il quadro complesso della vita militare - la sua durezza, le privazioni, le idiozie, ma anche il cameratismo e l'innegabile, seducente fascino - smascherandone ogni ipocrita retorica.