C’è stata davvero una grande Italia e non solo in termini economici. Poi è cominciato il nostro declino, insieme a quello di altri paesi europei. È un declino che ha tante ragioni, comprese le illusioni che abbiamo nutrito per anni, rifiutandoci di guardare in faccia la realtà e di fare i conti con essa. Il grande slancio e i sogni generati dal miracolo economico ci hanno fatto credere che una crescita indefinita avrebbe permesso di garantire senza aggravi fiscali i diritti sociali ed economici. In realtà, dagli anni settanta in poi l’Italia ha pagato benessere e diritti anche ipotecando il proprio futuro. Secondo la stringente interpretazione proposta in questo volume, fenomeni come l’industria di stato, il crollo delle nascite, il Servizio sanitario nazionale hanno avuto un peso maggiore di quello del terrorismo o del compromesso storico nelle vicende di un paese che ha scelto di rinviare finché possibile il faccia a faccia con il declino demografico, il ristagno e ora la decrescita, la perdita di posizioni dell’Occidente.