Vincitore Man Booker Prize 2012
«Questa è la sanguinosa storia della morte di Anna Bolena, ma è anche molto altro. Ecco a voi la più grande scrittrice di lingua inglese contemporanea». Con queste parole Hilary Mantel è stata insignita del secondo Booker Prize della sua vita.
Dopo Wolf Hall, romanzo che narra l’origine dell’Inghilterra moderna attraverso gli occhi del discusso Thomas Cromwell, questo secondo capitolo dell’opera dedicata all’epoca Tudor si apre nel 1535, quando il Segretario di Stato di Enrico VIII è all’apice del suo potere. Le sue fortune sono infatti cresciute insieme a quelle di Anna Bolena, la seconda moglie del re, per la quale il sovrano ha chiuso i rapporti con la Chiesa di Roma e fondato quella Anglicana. Ma la politica di corte sospinge l’Inghilterra in un isolamento pericoloso e Anna fallisce in ciò che aveva promesso: dare alla luce un figlio maschio che assicuri la linea dei Tudor. La corona è debole e quando Cromwell assiste all’invaghimento del re per la riservata e tranquilla Jane Seymour, la fine del matrimonio con Anna Bolena è già certa, ma ancora senza un disegno. Mentre si fa strada attraverso gli scandali sessuali di corte, immersa nei miasmi del pettegolezzo, il Segretario di Stato deve anche trattare per giungere a una versione ufficiale che possa soddisfare Enrico e mettere al sicuro la propria carriera, diventare l’autore di una storia che salvi il potere e la corona per sempre. Ma nessuno, né Thomas né il sovrano, uscirà illeso dal sanguinoso teatro che sono gli ultimi giorni di Anna, la regina che va incontro al patibolo con coraggio e solennità, inondando del suo sangue la storia inglese. Anna Bolena, una questione di famiglia è un possente affresco storico, appassionante e avventuroso, e insieme un’altissima prova letteraria capace di restituirci il passato nei suoi toni più vividi e di renderlo presente e vitale.
«Meravigliosa scrittrice… trascinante, poetica, crudele, stordente».
Natalia Aspesi
«Sublime».
The New York Times
«Il miglior romanzo storico della letteratura contemporanea».
The Washington Post
«Un sequel ancora più serrato, teso, a tratti brillante e spaventoso».
The Observer
«Hilary Mantel sa che ciò che rende vitale la narrativa non sono i dettagli accurati, ma quelli animati, e che i romanzieri sono creatori, non medici legali, delle vicende umani».
The New Yorker