Negli ultimi sessant'anni i trapianti di rene, midollo osseo, fegato, pancreas da donatore vivente sono diventati una consolidata realtà medica, sociale e giuridica, che però continua a sollevare più di una questione; ad esempio la problematica relazione tra cedente e ricevente, la scelta su chi ha o non ha diritto di ricevere (si pensi ai disabili, agli alcolisti, ai sieropositivi), come affrontare il gender gap (statisticamente nel mondo chi cede è una donna e chi riceve è un uomo). O, ancora, la donazione di un organo si può imporre? È una scelta revocabile? Attraverso numerosi casi pratici italiani e stranieri l'autrice, storica contemporaneista, ricostruisce ciò che la trapiantologia da vivente è riuscita a fare mostrandone luci e ombre, compreso il fenomeno della vendita di organi umani, opzione legale in pochissimi Paesi ma diffusa sul mercato nero e da molti socialmente accettata.