L’Autobiografia di Friedrich A. von Hayek è un prezioso patrimonio, in cui il lettore può trovare fecondità di idee e varietà di eventi. Uno dei principali protagonisti della cultura del Novecento racconta la sua vita: mostra la sua formazione, le affinità intellettuali, gli scontri teorici, le peripezie, il suo lungo viaggio all’interno delle scienze sociali. È la vita straordinaria di un personaggio straordinario, che ha dato rilevantissimi contributi nel campo dell’economia, della psicologia teorica, della teoria della conoscenza, della filosofia politica, del diritto e della storia delle idee. Hayek ha studiato a Vienna e a New York. E ha poi insegnato nella stessa capitale austriaca, a Londra, Chicago, Friburgo (i.B.). Ha vissuto in territorio britannico per quasi vent’anni, partecipando in prima linea a quelli che sono stati chiamati gli «anni d’oro» della London School of Economics and Political Science. La sua disputa teorica con Keynes costituisce una delle pagine più rilevanti della sua vita e della cultura economica. Da quel periodo e da quelle vicende ha preso avvio la sua riformulazione del liberalismo classico. Il che lo portato a essere, per buona parte del Ventesimo secolo, il maggiore punto di riferimento per quanti, pur nelle convulsioni e nelle difficoltà di tanti momenti, hanno continuato a credere nel futuro della civiltà liberale. Hayek è stato insignito del Premio Nobel per l’economia nel 1974. Questa edizione italiana dell’Autobiografia contiene in appendice una lunga conversazione con James M. Buchanan. È un dialogo di altissimo livello, fra uomini ben consapevoli dei problemi del nostro tempo e fortemente motivati a porre la loro conoscenza al servizio degli altri. Il volume si conclude con una postfazione di Lorenzo Infantino, che ricostruisce la trama dello scambio culturale svoltosi fra Hayek e alcuni studiosi italiani: Luigi Einaudi, Marco Fanno, Costantino Bresciani-Turroni, Carlo Antoni e Bruno Leoni. Vicende dimenticate o rimaste in penombra, su cui è giusto gettare luce.