«Luoghi sotto spirito»: sono Corfù, Londra, la Nigeria, Bournemouth. Gerald Durrell li estrae dalla capace sacca dei suoi ricordi e ce li mostra con quella amabile grazia, con quello humour ben temperato che lo hanno reso uno scrittore amato in tutto il mondo. Incontreremo così una nuova avventura della sua celebre «famiglia» nelle acque di Corfù e personaggi indimenticabili come Ursula, una procace fanciulla, che parla continuamente senza sapere il significato delle parole che usa, o il colonnello Anstruther, che si dedica a grandiose battaglie con i soldatini di stagno. Così come non dimenticheremo le centocinquanta «incantevoli tartarughine d’acqua dolce» che si nascondono sotto i sedili di un bus londinese o il temibile serpente mamba che precipita da un gigantesco ventilatore di foglie di palma sulla tavola imbandita di una cena in onore di un funzionario coloniale. Sono frammenti di vita che nella prosa di Durrell conservano tutta la loro fragranza comica, sapidi episodi tratti dal ricco campionario zoologico e antropologico di uno dei rari scrittori di oggi che sappia comunicare ai suoi lettori una grande virtù: l’allegria.