Gli animali domestici fanno parte del nostro mondo sette giorni su sette, e a volte trascorriamo più tempo con loro che con i nostri amici più cari: per l’Oriente non è un caso se, del numero infinito di esseri senzienti che popolano la Terra, condividiamo le nostre case solo con alcuni di loro. L’Occidente si è accorto di quanto possano influire sulla nostra vita, e persino delle loro virtù terapeutiche.
E se avessero una loro vita spirituale, nei confronti della quale abbiamo grandi responsabilità ed enorme influenza, specialmente nei momenti in cui sono più vulnerabili? David Michie esplora la faccenda a modo suo, ossia attingendo alla sua profonda conoscenza del buddhismo, alle più recenti ricerche scientifiche e allo humour che gli è proprio. Ci ricorda che «per utilizzare l’approccio descritto
in questo libro non occorre credere nell’esistenza di una vita dopo la morte, né accettare il principio del karma, secondo il quale tutte le azioni producono un effetto nella mente di coloro, uomini o animali, che le compiono, né credere nella reincarnazione: l’unica cosa che serve è una mente aperta»