“Racconti che traboccano di tenerezza e saggezza, eloquenza e trascendenza” George Saunders In un circo, l’inserviente incaricato di pulire le gabbie degli animali accetta di sostituire l’uomo cannone ed essere sparato in cielo al suo posto; un padre a passeggio con il figlioletto cerca di salvare un aspirante suicida, scambiato dal bambino per un supereroe in procinto di spiccare il volo da un palazzo; un uomo, vittima di un incidente stradale, si ritrova in una stanza virtuale insieme a una donna virtuale – o è il contrario? Il giovane ospite di uno strano orfanotrofio scopre di essere il clone di Adolf Hitler, creato per vendicare le vittime della Shoah. Ancora una volta, nei racconti di Etgar Keret il surreale e il fantastico si insinuano tra le pieghe del quotidiano per sovvertirlo e portare in superficie riflessioni tutt’altro che scontate – sulla nostra incapacità di comunicare, di comprendere il mondo e di abbandonare il nostro egocentrismo. E tuttavia, la profonda umanità di Keret e il suo amore per la nostra comune imperfetta condizione gettano una luce su verità in grado di connetterci tutti.