"Mi oppongo all'idea che le scienze umanistiche stiano diventando sempre più ineluttabili, prima di tutto perché, se domani esse cessassero ovunque la loro attività, un decimo della popolazione mondiale istruita (qualunque cosa si voglia intendere per 'istruzione') lo noterebbe a malapena. In alcuni paesi lo si apprenderebbe da articoli di mezza pagina, ma a coloro che non fanno parte di questo ambiente le scienze umanistiche non mancherebbero affatto. Dobbiamo dunque abituarci al pensiero che l'umanità possa tranquillamente sopravvivere senza di loro." Con prefazione di Alberto Abruzzese.