Un succedersi vorticoso di prosperità e abisso, illusione di grandezza e autodistruzione, da cui si esce nel secondo dopoguerra molto ammaccati ma pronti a una nuova vita. Una lettura da suggerire a chi oggi farfuglia la sua avversione all'Europa, ignorandone l'epica tragica e la capacità di resurrezione.
Simonetta Fiori, "la Repubblica"
Se cercate un resoconto autorevole e attendibile della straordinaria lotta per la supremazia che è avvenuta in Europa, questo è il libro che fa per voi.
"The Guardian"
Un libro magistrale.
"The Economist"
All'inferno e ritornomette i brividi… Dovrebbe essere una lettura obbligatoria per ogni uomo di governo, in ogni luogo dove gli euroscettici elaborano le loro tesi.
"The New York Times Book Review"
Estate del 1914: gran parte dell'Europa precipita in un conflitto sconvolgente. La gravità del disastro terrorizza i sopravvissuti, nessuno può credere che la civiltà modello per il resto del mondo sia sprofondata nella brutalità più assoluta. Solo vent'anni dopo la fine della Grande Guerra, nel 1939, gli europei iniziano un secondo conflitto, persino peggiore del primo. Nonostante le crude cifre non possano restituire la gravità dei tormenti inflitti alla popolazione, la conta dei morti – oltre quaranta milioni soltanto in Europa, quattro volte di più della prima guerra mondiale – ci fa percepire con concretezza questo orrore. Ian Kershaw ricostruisce una nuova, monumentale storia dell'Europa contemporanea: un periodo straordinariamente movimentato e tragico che ha visto il continente sfiorare l'autodistruzione e, solo quattro anni dopo aver toccato il fondo nel 1945, gettare le basi per una stupefacente resurrezione.