«Credo che proprio la qualità della scrittura, la scelta narrativa per cui la propria storia personale entra in gioco continuamente nel dialogo con i testi antichi, sia una componente del successo davvero straordinario che è toccato a Nicola Gardini. »
Domenica - Il Sole 24Ore - Lina Bolzoni
«Riflettendo sul Rinascimento, ritroveremo l’energia per riconoscere i pericolosi difetti del tempo in cui viviamo e per illuminarci sui rimedi.»
Tutti ammiriamo i capolavori di Leonardo e la poesia di Ariosto; tutti, parlando di politica, adottiamo più o meno consapevolmente il linguaggio di Machiavelli; in tanti ci siamo persi a contemplare la bellezza di Firenze, autentica invenzione del suo signore Lorenzo de’ Medici. Nicola Gardini ha voluto far rivivere questa stagione luminosa e irripetibile che ancora oggi chiamiamo Rinascimento evocando le sue figure più celebri, ma anche personaggi meno scontati, eppure altrettanto affascinanti e influenti a livello europeo: il poeta Angelo Poliziano, il leggendario erudito Pico della Mirandola, il medico-scrittore Girolamo Fracastoro e una sorprendente e quasi dimenticata studiosa padovana, Cassandra Fedele. Il suo libro li racconta liberandoli dalla polvere dei luoghi comuni e dei ricordi scolastici, restituendoli nelle loro passioni e ambizioni, sullo sfondo di una realtà burrascosa in cui tutto sembra possibile. Nella varietà delle esperienze e dei testi, molti tradotti da lui, Gardini rintraccia un filo rosso, una “sorgente nascosta” che alimenta tutta questa civiltà: l’ideale di un’immaginazione inesauribile, che crede nella ricerca e si avventura nello studio persuasa che la cultura e l’arte producano vita. Riletto e riscoperto in questa prospettiva il Rinascimento esce dalle accademie e si propone a modello e chiave di rigenerazione per l’epoca tormentata in cui oggi viviamo.