Il primo grande pentito di mafia traccia un bilancio desolante dello stato della lotta alla criminalità organizzata, dopo la stagione delle bombe e gli assassinii di Falcone e Borsellino. In una lunga e appassionata intervista concessa a Saverio Lodato nel 1999, pochi mesi prima di morire, Buscetta spiega perché l'intreccio fra mafia, politica e istituzioni non è stato sciolto, mentre ripercorre piccole e grandi tappe della propria vita. Il risultato è un j'accuse duro e argomentato nei confronti della classe politica italiana e della nuova omertà, che rischia di condurre ancora una volta nel cono d'ombra dell'indifferenza il più nocivo cancro criminale del nostro Paese.