Il padre, che fin da bambino gli raccontava le imprese del grande Rocky Marciano; un’amica di famiglia che un giorno gli regala un bel paio di guantoni rossi. Nasce così la passione per la boxe di Mario Bambini, maestro di pugilato, direttore tecnico de “La Nobile arte”, team che sta forgiando il talento di tanti giovani. Per tutti loro, la figura del maestro è fondamentale sia come guida tecnica, sia come prezioso riferimento nella vita di tutti i giorni. Perché salire sul ring vuol dire metterci la faccia, accettare la vittoria e la sconfitta con la stessa determinazione a migliorarsi. Tra le dodici corde come nella vita di tutti i giorni.
In una palestra della periferia milanese s’incrociano storie di diretti, ganci e montanti tra vita e boxe, viste dall’angolo di un tecnico innamorato dei suoi allievi, ma che come un buon padre di famiglia non risparmia ai suoi ragazzi i giusti rimproveri per crescere e migliorarsi, insieme. Ne scaturisce la fotografia di un mondo d’altri tempi, che ricompaiono intorno a quel magico ring.
Gli autori di questo libro riescono splendidamente a dare “un assaggio di quello che può essere il groviglio di emozioni, sensazioni, energia e sentimenti che l’angolo di qualsiasi ring riesce a sprigionare: tutto questo ho ritrovato sfogliando A bordo ring, rivivendo nel racconto dell’amico Mario la sua e la mia passione per la Nobile Arte”. (Maurizio Stecca)
“Mario fa parte di quella generazione di Maestri che hanno saputo interpretare al meglio il pugilato, attualizzandolo per le nuove generazione di atleti ma senza mai perdere di vista quei princìpi che lo caratterizzano”. (Vittorio Lai)